Donazione di sperma nell'Islam 2025: nasab, matrimonio, anonimato del donatore, scuole giuridiche e prassi nei Paesi

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Zappelphilipp Marx
Corano, rosario e commentari giuridici su nasab e famiglia

La donazione di sperma nell'Islam è valutata in modo diverso a seconda delle scuole giuridiche e dei Paesi. Restano però tre principi costanti: un nasab (linea di discendenza) chiaro e documentato, il matrimonio come cornice legittima della procreazione e la tutela contro lo sfruttamento. Questo articolo sintetizza posizioni classiche e moderne, illustra la prassi in vari Paesi e mostra come l'etica islamica si intrecci con la medicina riproduttiva. Per iniziare: panoramica sull'ART nell'Islam (NCBI Bookshelf), una sintesi clinica della prospettiva sunnita (PubMed) e la scheda OMS sull'infertilità (WHO).

Concetti chiave e principi guida

Hifẓ al-nasl (tutela della discendenza): Tra i maqāṣid al-sharīʿa vi è la protezione della linea di discendenza. Richiede un'origine certa, l'evitare la commistione delle linee e la salvaguardia dei diritti del minore.

«Al-walad li-l-firāsh» – il figlio appartiene al letto coniugale: La filiazione è attribuita al contesto matrimoniale. Le donazioni di terzi minano tale principio separando paternità genetica e paternità sociale.

Il matrimonio come presupposto: La procreazione medicalmente assistita è ammessa quando sperma, ovocita e utero appartengono alla coppia sposata e il matrimonio è in essere.

Sadd al-dharā’i (prevenzione dei mezzi dannosi): Donazioni anonime, maternità surrogata e modelli commerciali sono respinti per proteggere la filiazione, l'ordine familiare e il benessere del minore.

Scuole giuridiche e correnti

Scuole sunnite (hanafita, malikita, shafi‘ita, hanbalita)

Ampio consenso: niente donazione di sperma o ovociti e niente maternità surrogata. Procedure come IVF e ICSI sono ammesse purché tutti i contributi biologici provengano dalla coppia e il matrimonio sia in essere (NCBI Bookshelf).

Tradizione giuridica sciita (scuola jaʿfarita)

Alcuni dotti sciiti discutono eccezioni molto ristrette, con filiazione rigorosamente documentata, senza anonimato e con diritti e doveri regolati contrattualmente. L'Iran è l'esempio pratico più rilevante: la donazione di embrioni è legale dal 2003; la donazione di sperma non è espressamente disciplinata da una legge parlamentare, ma è oggetto di dibattito giuridico‑religioso (PMC).

Altre correnti

Scuola ibadita (Oman): fortemente conservatrice, sostanzialmente allineata alla linea sunnita.

Tradizione zaydita (Yemen): enfatizza la filiazione certa; il coinvolgimento di terzi è per lo più respinto.

Comunità ismailite: affrontano i temi della riproduzione moderna e in pratica puntano alla massima trasparenza e documentazione.

Correnti salafite e Ahl al‑Hadith: respingono ogni coinvolgimento di terzi per preservare filiazione e ordine coniugale.

Fonti e istituzioni di riferimento

Accanto alle opere classiche di fiqh, la valutazione moderna è plasmata da consigli di fatwa e accademie di fiqh. La International Islamic Fiqh Academy (OIC) afferma: la procreazione assistita è ammessa all'interno del matrimonio; coinvolgimento di terzi e surrogazione sono vietati; i materiali crioconservati sono utilizzabili solo durante il matrimonio in essere (delibere IIFA). Panorami per Paese e confronti di prassi sono offerti anche dal Middle East Fertility Society Journal (review).

Procreazione assistita, donazione di sperma e procedure correlate

Inseminazione con sperma del marito (AIH)

Ammessa in tutte le scuole, finché il matrimonio è in essere, la filiazione è chiara e non vi sono terzi.

Inseminazione con sperma di donatore (AID)

Per lo più non ammessa, perché separa paternità genetica e sociale. Nel dibattito sciita sono menzionate eccezioni molto limitate, mai anonime e non commerciali.

Maternità surrogata

Respinta quasi ovunque — anche con gameti della coppia — poiché coinvolge un terzo utero e rende incerta la filiazione/maternità rispetto al matrimonio.

Crioconservazione

Ammessa finché il matrimonio perdura; dopo divorzio o decesso l'uso è vietato (PubMed).

PGD/PGT (diagnosi/test genetico pre‑impianto)

Accettabile con indicazione medica, ad esempio per evitare gravi malattie ereditarie; la selezione non medica (p. es. per sesso) è ampiamente respinta.

Profili Paese e prassi regionali

Penisola Arabica e Levante orientale: In Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Kuwait, Bahrein, Oman, Giordania e Libano, la prassi clinica si ispira da vicino alle decisioni delle accademie religiose. È ammessa la PMA con materiali propri all'interno del matrimonio; donazioni di terzi e surrogazione sono ritenute incompatibili. L'Oman, per tradizione ibadita, segue una linea conservatrice. In contesti confessionali misti — ad esempio in Libano — esistono dibattiti interni; l'offerta resta tuttavia per lo più restrittiva.

Africa del Nord: Egitto, Marocco, Tunisia e Algeria seguono in maggioranza gli insegnamenti di al‑Azhar. Donazioni di terzi e surrogazione sono vietate; la PMA coniugale è diffusa. Si discutono approcci riformisti senza mutare l'impostazione di fondo.

Turchia: Le donazioni di terzi sono vietate per legge; IVF e ICSI con materiali propri sono ammesse. Alcune coppie si rivolgono all'estero, ponendo questioni di riproduzione transfrontaliera.

Iran: La donazione di embrioni è regolata per legge dal 2003. La donazione di sperma non è espressamente prevista dal Parlamento, ma è discussa da alcuni dotti a condizioni stringenti. Nodi centrali: trasparenza, successione ed esercizio della tutela.

Malesia: Linee guida nazionali e fatwa vietano la donazione di gameti, ma ammettono la PMA in ambito coniugale. Spesso citata come esempio di coerenza regolatoria.

Indonesia: Diritto statale e fatwa del Consiglio degli Ulema vietano donazioni e surrogazione. L'IVF nell'ambito del matrimonio è ammessa e praticata nei grandi centri.

Diaspora in Europa e Nord America: Dal punto di vista medico, donazione e surrogazione sono disponibili; dal punto di vista religioso, restano controverse. Molte coppie musulmane optano per materiali propri, documentazione trasparente della filiazione e accompagnamento religioso; nel Regno Unito, ad esempio, la HFEA disciplina il diritto di accesso alle informazioni.

Tabella riassuntiva per Paese (indicativa, prassi etico‑religiosa)

La tabella sintetizza linee guida etico‑religiose (non è consulenza legale). Rilevanti fatwa, protocolli clinici e policy nazionali. Verificare sempre le prescrizioni locali aggiornate.

Paese/RegioneCorrente maggioritariaDonazione di terzi (sperma/ovociti)IVF/ICSI (gameti della coppia)Maternità surrogataNota (prassi)
Arabia SauditaSunnitaVietataAmmessaVietataLinea vicina a IIFA/OIC.
Emirati Arabi UnitiSunnitaVietataAmmessaPer lo più vietataProva del matrimonio e licenze rigorose.
QatarSunnitaVietataAmmessaVietataCliniche pubbliche con policy chiare.
KuwaitSunnitaVietataAmmessaVietataConsigli etici influenzano la prassi.
BahreinMistaPer lo più vietataAmmessaVietataPrassi differenziata per confessione.
OmanIbadita/SunnitaVietataAmmessaVietataApplicazione conservatrice.
GiordaniaSunnitaVietataAmmessaVietataPrassi clinica guidata da fatwa.
LibanoMistaPer lo più vietataAmmessaVietataDibattiti sciiti su eccezioni.
EgittoSunnitaVietataAmmessaVietataAl‑Azhar come riferimento.
MaroccoSunnitaVietataAmmessaVietataQuadro regolatorio in sviluppo.
TunisiaSunnitaPer lo più vietataAmmessaVietataStoria di riforme, ma restrittiva.
AlgeriaSunnitaVietataAmmessaVietataPrassi clinica conservatrice.
TurchiaSunnitaVietataAmmessaVietataDivieto legale di donazioni di terzi.
IranSciitaDiscussa/RestrittivaAmmessaPer lo più vietataDonazione di embrioni legale (2003).
PakistanSunnitaVietataAmmessaVietataDisponibilità regionale variabile.
BangladeshSunnitaVietataAmmessaVietataProcedure conformi alle fatwa.
MalesiaSunnitaVietataAmmessaVietataLinee guida nazionali e cliniche chiare.
IndonesiaSunnitaVietataAmmessaVietataLeggi/fatwa vietano le donazioni.
Europa/Nord AmericaMistaDisponibile dal punto di vista medico; controversa religiosamenteAmmessaControversa religiosamenteDocumentazione aperta al posto dell'anonimato.

Diaspora e pratica clinica

Nei Paesi occidentali le coppie musulmane affrontano scelte particolari. Dal punto di vista medico, donazione e surrogazione sono disponibili; sul piano religioso rimangono controverse. Si rivelano utili procedure con materiali propri, una documentazione trasparente della filiazione e un accompagnamento spirituale. Come cornice etica per informazione e trasparenza si veda la raccomandazione ESHRE; nel Regno Unito la HFEA disciplina il diritto d'accesso.

Checklist pratica

  • Matrimonio e attribuzione: Prova che sperma, ovocita e utero appartengano alla coppia; uso di embrioni crioconservati solo durante il matrimonio in essere.
  • Origine aperta: Se si adottano modelli di origine aperta, servono documentazione e tracciabilità, con diritto del minore ad accedere alle informazioni sanitarie rilevanti (cfr. HFEA).
  • Tutele contrattuali: Regolare chiaramente filiazione, mantenimento, successione e tutela; documentare i consensi in modo trasparente.
  • Consulenza religiosa: Un accompagnamento spirituale precoce rafforza la fiducia e facilita le decisioni.
  • Niente commercializzazione: Solo rimborsi spese adeguati; no fini di lucro o sfruttamento.
  • Indicazione medica: PGD/PGT esclusivamente in presenza di necessità clinica.

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Conclusioni

La grande maggioranza delle posizioni islamiche respinge donazione di sperma e surrogazione; sono ammesse le procedure con gameti della coppia all'interno di un matrimonio in essere. Nel dibattito sciita compaiono eccezioni molto limitate — in particolare la donazione di embrioni in Iran — ma sempre con rigorosa tutela della filiazione e senza anonimato. Principi trasversali: protezione della discendenza, cornice matrimoniale, evitare la commercializzazione e documentazione accurata. Per approfondire: NCBI Bookshelf, PubMed, delibere IIFA, review MEFJ e WHO.

Disclaimer: Il contenuto di RattleStork è fornito solo a scopo informativo ed educativo generale. Non costituisce consulenza medica, legale o professionale; non è garantito alcun risultato specifico. L’uso di queste informazioni è a proprio rischio. Vedi il nostro disclaimer completo.

Domande frequenti (FAQ)

L'orientamento prevalente la respinge, perché separa paternità genetica e sociale e non attribuisce più chiaramente la filiazione al matrimonio; sono ammesse procedure con materiali propri nell'ambito di un matrimonio in essere.

Sì, a condizione che sperma, ovociti e utero appartengano alla coppia sposata e che il matrimonio sia in essere; non devono esserci terzi, e i materiali crioconservati vanno usati solo durante il matrimonio.

Attribuisce la filiazione alla cornice matrimoniale legittima e tutela la chiarezza della genitorialità; le donazioni di terzi infrangono tale attribuzione e sono quindi ampiamente respinte.

Sì; l'anonimato ostacola una documentazione affidabile della filiazione e può compromettere la prevenzione di unioni consanguinee involontarie e l'accesso alle informazioni sanitarie; molte valutazioni religiose lo respingono espressamente.

La donazione intra‑familiare è particolarmente delicata: gradi di parentela vietati, successione e tutela, dinamiche familiari; la maggior parte dei dotti la sconsiglia o la subordina a condizioni molto stringenti, raramente realizzabili.

Quasi ovunque respinta — anche con gameti della coppia — poiché coinvolge un terzo utero e rende incerta l'attribuzione della maternità/filiazione al matrimonio.

Finché il matrimonio perdura, sì; dopo divorzio o decesso, no, perché la procreazione è legata al matrimonio in essere e altrimenti sorgono problemi di attribuzione.

Alcune posizioni sciite menzionano modelli molto limitati con tutela rigorosa della filiazione, senza anonimato e con chiari accordi contrattuali; la prassi resta prudente e non uniforme.

Giuridicamente può essere possibile, ma i principi religiosi restano; si raccomanda di consultare autorità religiose ed esperti legali per evitare contraddizioni tra diritto locale, etica e obiettivi familiari.

Molte valutazioni incoraggiano una documentazione trasparente dell'origine e un'apertura adeguata all'età, perché rafforza l'identità, facilita l'accesso alle informazioni mediche e stabilizza la famiglia nel lungo periodo.

Accettabile con chiara indicazione medica (per esempio per evitare gravi malattie ereditarie); la selezione non medica — come la scelta del sesso — è per lo più respinta.

Con cornici eque e non orientate al profitto, basate su consenso informato, consulenza indipendente e rimborsi spese adeguati; la commercializzazione va evitata.

Le loro decisioni guidano cliniche e autorità su procedure ammesse, processi di consenso e obblighi documentali; sono tradotte in linee guida nazionali e standard clinici.

Si suggerisce un percorso decisionale condiviso con consulenza religiosa e legale, rispettando la posizione più restrittiva, con documentazione chiara e un accordo duraturo su filiazione, responsabilità ed educazione.

In molti contesti, il modello di affidamento/kafala è considerato un'alternativa coerente dal punto di vista religioso, perché offre al minore protezione e famiglia senza modificare la filiazione o creare incertezze sulla genitorialità.