Donazione di ovociti 2025 – Costi, percentuali di successo e quadro normativo in Italia

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Zappelphilipp Marx
Analisi di laboratorio prima di una donazione di ovociti

Sempre più coppie in Italia si interessano alla donazione di ovociti perché una gravidanza spontanea non è possibile. Qui la donazione è consentita e regolata dalla Legge 40/2004 e successive modifiche, ma le liste d’attesa e i requisiti obbligano spesso le coppie a valutare cliniche private o soluzioni all’estero. Questa guida riassume tutto ciò che serve sapere: dal protocollo medico ai costi, dalle percentuali di successo al contesto normativo nazionale.

Come funziona una donazione di ovociti?

Dopo un ciclo di stimolazione ovarica personalizzata, la donatrice viene sottoposta a puntura follicolare per raccogliere diversi ovociti maturi. In laboratorio, questi ovociti vengono fecondati mediante fecondazione in vitro (FIVET) o iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi (ICSI). Gli embrioni risultanti vengono coltivati per alcuni giorni, quindi trasferiti nell’utero della ricevente. Dal punto di vista genetico, il bambino è figlio della donatrice, ma in Italia la madre legale è sempre la donna che porta a termine la gravidanza.

Perché la donazione di ovociti è regolamentata in Italia?

La Legge 40/2004 regola le tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) in Italia. La donazione di ovociti è consentita solo in centri autorizzati e accreditati dalle Regioni, seguendo precisi requisiti: la donatrice deve avere un’età compresa tra 18 e 34 anni, godere di buona salute fisica e mentale, non avere malattie genetiche o infettive trasmissibili e firmare un consenso informato. La donazione è anonima: la donatrice non può conoscere l’identità della ricevente e viceversa, e il bambino potrà accedere a dati non identificativi sulla donatrice al compimento dei 18 anni. Il rimborso spese per la donatrice è limitato alle sole spese mediche e di viaggio, senza alcun compenso economico aggiuntivo.

Donazione di embrioni – permessa ma poco frequente

La donazione di embrioni è anch’essa consentita dalla Legge 40/2004, quando residui di embrioni sovrannumerari (congelati) non più utilizzati dalla coppia che li ha prodotti vengono donati ad altre coppie infertili. Donatori e riceventi devono sottoporsi a screening medico‐genetico e supporto psicologico e firmare specifici consensi. Tuttavia, in Italia questa pratica è meno diffusa rispetto alla donazione di ovociti, soprattutto per motivi logistici e organizzativi.

Diritti di filiazione: chi è considerata madre?

Secondo l’articolo 269‐quater del Codice Civile, in Italia la madre è la donna che genera e dà origine al bambino. Anche se l’embrione deriva da ovociti donati, la ricevente viene iscritta come madre nel certificato di nascita. Non è necessario alcun riconoscimento o adozione successiva: la legge stabilisce che la donna che porta a termine la gravidanza è madre legittima.

Gestazione per altri (surrogacy) – vietata

La gestazione per altri (GPA) è vietata in Italia dalla Legge 40/2004, articolo 12, comma 6, e non è riconosciuta dal nostro ordinamento. Qualsiasi accordo di surrogacy stipulato all’estero non produce effetti sullo stato civile italiano, e i genitori richiedono spesso una procedura di riconoscimento in tribunale, che può essere complessa e incerta.

Rischi medici della donazione di ovociti

Donatrici: Gli effetti collaterali più comuni della stimolazione ovarica includono lievi dolori addominali, mal di testa e sbalzi d’umore. Lo sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS) grave si verifica in circa l’1% dei cicli Braat et al. 2014. La puntura follicolare è una procedura minimamente invasiva, ma comporta un piccolo rischio di emorragie o infezioni. Riceventi: Secondo uno studio svedese, le gravidanze da ovociti donati presentano un rischio di preeclampsia circa doppio rispetto a quelle con ovociti autologhi Magnusson et al. 2021. Nelle cliniche autorizzate, con monitoraggio ecografico e controlli ematici ravvicinati, la maggior parte dei cicli procede senza complicazioni rilevanti.

Percentuali di successo attuali

Il report ART 2023 dell’ESHRE (European Society of Human Reproduction and Embryology) ha documentato per il 2019 un tasso di gravidanza clinica del 50,5 % per ogni trasferimento di embrione fresco proveniente da ovociti donati ESHRE 2023. Il CDC (Centers for Disease Control and Prevention) negli Stati Uniti riporta un tasso di nati vivi del 55 % per ciclo in riceventi sotto i 30 anni che utilizzano ovociti di donatrici CDC 2022. Le cliniche di punta in Spagna riportano percentuali di successo superiori al 65 % per trasferimento, grazie all’impiego di laboratori di alta qualità e al PGT‐A (screening genetico preimpianto) Embriogyn 2024. Determinanti sono l’età e lo stato di salute della donatrice, la qualità dell’embrione e l’esperienza del team di embriologia.

Confronto internazionale – costi e condizioni nel 2025

In Italia, un ciclo di donazione di ovociti in servizio pubblico è possibile solo in casi specifici e con liste d’attesa lunghe. Nei centri privati, i costi (esclusi farmaci) si aggirano intorno a 6 000 € – 9 000 € per ciclo. Molte coppie scelgono cliniche estere per ridurre tempi di attesa e spese. Ecco 13 destinazioni popolari con range di costi (in euro):

  • Spagna – 7 000 € – 11 000 €, donazione anonima, tassi di successo fino al 60 %
  • Repubblica Ceca – 6 000 € – 9 000 €, donazione anonima, liste d’attesa ridotte
  • Grecia – 6 500 € – 10 000 €, nuove regole di tracciabilità da 2023
  • Portogallo – 6 500 € – 9 500 €, anonimato vietato; il figlio può accedere ai dati donatore a 18 anni
  • Bulgaria – 5 500 € – 8 500 €, donazione anonima, massimo cinque figli per donatrice
  • Ucraina – 5 000 € – 8 000 €, regolamentazione flessibile, rischio politico
  • Stati Uniti – 15 000 € – 25 000 €, donazione aperta, test genetici completi
  • Canada – 10 000 € – 14 000 €, sistema altruistico, nessun compenso alla donatrice
  • Israele – 9 000 € – 12 000 €, donazione anonima, requisiti medici rigorosi
  • Giappone – 8 000 € – 12 000 €, donazione anonima, limitazioni sulle informazioni
  • Ungheria – 6 500 € – 9 500 €, solo donazioni intrafamiliari, anonimato vietato
  • Georgia – 5 000 € – 8 000 €, leggi permissive, tempi d’attesa brevi
  • Francia – 6 000 € – 9 000 €, donazione anonima obbligatoria; il figlio potrà accedere ai dati donatore a 18 anni

Oltre alle tariffe cliniche, vanno considerati farmaci, viaggi e alloggio. Per un trattamento estero, molte coppie italiane prevedono un budget complessivo di 8 000 € – 12 000 € per ciclo, a seconda della destinazione e della durata del soggiorno.

Prospettive: ci saranno riforme?

Nel 2025 non sono previste modifiche sostanziali alla Legge 40/2004. L’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) e il Ministero della Salute aggiornano periodicamente le linee guida, ma il quadro normativo rimane stabile. Le coppie interessate dovrebbero consultare regolarmente i siti ufficiali per eventuali nuove direttive o circolari.

Donazione di sperma – alternativa rapida e legale

Se il problema di fertilità è maschile, la donazione di sperma è legale in Italia ed è spesso più semplice da organizzare rispetto alla donazione di ovociti all’estero. RattleStork mette in contatto i futuri genitori con donatori verificati, offrendo messaggistica sicura, tracciamento del ciclo e contratti legali standard, tutto tramite un’applicazione intuitiva. La piattaforma garantisce che entrambe le parti completino gli esami medici e il supporto psicologico necessari, rendendo la donazione di sperma un’opzione affidabile e accessibile.

RattleStork – l’app per la donazione di sperma
Illustrazione: RattleStork – l’app per la donazione di sperma

Conclusione

La donazione di ovociti in Italia è consentita e regolamentata, con buone percentuali di successo in strutture autorizzate. I costi variano a seconda della clinica e delle tecniche utilizzate, e molte coppie si rivolgono a centri esteri per ridurre tempi di attesa o spese. Chi considera questa opzione dovrebbe scegliere una struttura accreditata, farsi supportare da esperti legali e pianificare attentamente budget e logistica. Una preparazione accurata è fondamentale per massimizzare le possibilità di successo.

Disclaimer: Il contenuto di RattleStork è fornito solo a scopo informativo ed educativo generale. Non costituisce consulenza medica, legale o professionale; non è garantito alcun risultato specifico. L’uso di queste informazioni è a proprio rischio. Vedi il nostro disclaimer completo.

Domande Frequenti (FAQ)

Sì, la fecondazione eterologa, che include la donazione di ovociti, è consentita in Italia in presenza di comprovata infertilità e secondo protocolli rigorosi. Le cliniche autorizzate operano nel rispetto della Legge 40/2004 e delle successive pronunce giudiziarie.

La donazione di ovociti è presa in considerazione quando una donna non può utilizzare i propri ovociti per raggiungere una gravidanza, a causa di infertilità o di altre condizioni mediche che precludono un concepimento naturale. Essa offre una reale possibilità di maternità, sebbene richieda un iter medico-legale complesso.

In Italia la donazione di ovociti è consentita solo per determinati casi di infertilità e deve rispettare le procedure rigorose previste per la fecondazione eterologa. L’impiego di ovociti è limitato ai casi in cui il trattamento con gameti autologhi non sia praticabile.

La Legge 40/2004 ha inizialmente regolamentato la fecondazione assistita in Italia, limitando l’uso dei gameti a coppie in grado di fornire gameti propri. Successivamente, a seguito di interpretazioni giurisprudenziali, è stato possibile introdurre la fecondazione eterologa in presenza di infertilità comprovata, sempre con l’obiettivo di tutelare la salute, la dignità delle donne e i diritti del nascituro.

La procedura prevede che la donatrice venga sottoposta a una stimolazione ormonale, allo scopo di far maturare multipli ovociti. Successivamente, gli ovociti vengono prelevati mediante una procedura minimamente invasiva (punzione follicolare), fecondati in laboratorio tramite IVF o ICSI, e infine gli embrioni vengono trasferiti nell’utero della ricevente.

La stimolazione ormonale può provocare effetti collaterali quali mal di testa, nausea, sbalzi d’umore e, raramente, l’insorgenza della sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS). Anche il prelievo degli ovociti comporta rischi minimi, come sanguinamenti o infezioni, pur essendo una procedura di routine.

In Italia, la madre legale è colei che porta avanti la gravidanza e partorisce il bambino, indipendentemente dalla provenienza genetica degli ovociti. La donatrice rimane anonima e non acquisisce diritti o obblighi nei confronti del nascituro.

Oltre ai centri autorizzati presenti in Italia, numerose coppie si rivolgono a cliniche estere quando le condizioni mediche richiedono la fecondazione eterologa. Tra le destinazioni più scelte vi sono Spagna, Repubblica Ceca, Grecia, Ucraina e, in alcuni casi, gli Stati Uniti, sempre garantendo che il percorso estero sia successivamente riconosciuto legalmente in Italia.

La normativa italiana bilancia la tutela della privacy della donatrice con il diritto del nascituro a conoscere le proprie origini genetiche, prevedendo meccanismi di anonimato regolamentato e, in alcuni casi, la possibilità per il figlio di richiedere informazioni al raggiungimento della maggiore età.

I costi variano notevolmente in base al Paese e alla clinica scelta, oscillando generalmente tra 4.000 e 10.000 Euro per ciclo, esclusi i costi di viaggio e soggiorno. Alcune cliniche offrono pacchetti che includono più tentativi e consulenze specialistiche.

Di norma il Servizio Sanitario Nazionale non copre le spese per i trattamenti di fecondazione eterologa, mentre le assicurazioni private possono prevedere coperture in casi specifici. È sempre consigliabile verificare preventivamente con l’ente assicurativo.

I tassi di successo dipendono da vari fattori, tra cui l’età della donatrice, la qualità degli ovociti e l’esperienza della clinica. Generalmente, le possibilità di ottenere una gravidanza per ciclo variano dal 30% al 50%, con tecniche avanzate che possono migliorare ulteriormente i risultati.

Le questioni etiche includono il diritto del bambino a conoscere le proprie origini genetiche, il rispetto della privacy e della dignità della donatrice, e la necessità di evitare pressioni economiche che possano condizionare una scelta libera e consapevole. È fondamentale che ogni procedura avvenga nel rispetto di elevati standard etici e attraverso un accurato consenso informato.

Il congelamento degli ovociti, noto come Social Freezing, è legale in Italia ed è adottato da molte donne per preservare la fertilità, specialmente in presenza di ragioni mediche o personali che inducono a posticipare la maternità. Tuttavia, gli ovociti congelati non possono essere destinati alla donazione a terzi, in quanto le normative li inquadrano nella medesima disciplina della fecondazione assistita.