Parto pretermine 2025: Cause, Segnali di Allerta e Terapie Moderne

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Zappelphilipp Marx
Neonato pretermine in una incubatrice in un reparto di neonatologia

Secondo l’OMS, uno su dieci neonati nel mondo nasce prima della 37ª settimana di gestazione. Questa guida mostra come riconoscere i fattori di rischio, prevenire il parto pretermine e garantire che i neonati pretermine ricevano le migliori cure possibili.

Che cos’è il parto pretermine?

Si definisce parto pretermine l’espulsione prima di 37 settimane 0 giorni di gestazione. In pratica clinica si distingue:

  • Estremamente pretermine: < 28 settimane – cure ad altissima intensità, organi molto immaturi.
  • Molto pretermine: 28–32 settimane – neonatologia specializzata, rischio elevato di complicazioni cerebrali e respiratorie.
  • Moderatamente pretermine: 32–36 settimane – monitoraggio più breve, ma morbidità ancora aumentata.

Dati e tendenze attuali

Il tasso globale di parti pretermine si è stabilizzato intorno al 10 % da anni. In Italia, nel 2023, si attestava intorno al 7,0 %, e i progressi nella prevenzione e nella neonatologia ad alta tecnologia continuano a ridurre mortalità e conseguenze a lungo termine.

Cause: un fenomeno multifattoriale

  • Infezioni: vaginosi batterica, infezioni delle vie urinarie o delle gengive.
  • Gravidanza multipla & riproduzione assistita.
  • Insufficienza cervicale: lunghezza cervicale < 25 mm o precedente conizzazione.
  • Problemi placentari: insufficienza, distacco o placenta previa.
  • Patologie materne: ipertensione, preeclampsia, diabete, malattie autoimmuni o renali.
  • Stile di vita & ambiente: fumo, alcol, stress cronico, diete o pesi estremi.

Riconoscere i segnali di allerta

Rivolgersi subito al medico se compare:

  • Contrazioni regolari e dolorose prima di 37 settimane
  • Perdita di liquido amniotico o rottura prematura delle membrane
  • Sanguinamento vaginale o forte pressione verso il basso
  • Lunghezza cervicale < 25 mm all’ecografia

Test come la fibronectina fetale o i marker infiammatori aiutano a perfezionare la valutazione del rischio.

Prevenire il parto pretermine – Strategie per il 2025

  • Progesterone: gel vaginale o iniezione depot riduce il rischio di ≈ 40 % nelle donne con cervice corta.
  • Cerchiaggio / pessario: supporto meccanico della cervice.
  • Screening delle infezioni: test per vaginosi, GBS e CMV con trattamento tempestivo.
  • Gestione ottimizzata delle patologie croniche (pressione, glicemia, tiroide).
  • Riduzione dello stress, astensione da fumo e alcol, alimentazione equilibrata.

Minaccia acuta di parto pretermine: cosa fare?

Le linee guida raccomandano tocolitici per ritardare il parto di almeno 48 ore, consentendo la somministrazione di corticosteroidi antenatali. Le raccomandazioni OMS confermano che il betametasone riduce significativamente le complicazioni respiratorie nei neonati pretermine.

Neonatologia moderna & legame genitore–neonato

I centri perinatali di livello III privilegiano:

  • Ventilazione gentile (nCPAP, HFNC) con basse pressioni di picco
  • Incubatrici hi-tech con fototerapia e riduzione del rumore
  • Banche del latte umano & adeguamenti nutrizionali personalizzati
  • Prevenzione rigorosa delle infezioni (sistemi a circuito chiuso)

Cure kangaroo: contatto pelle a pelle quotidiano stabilizza respirazione e temperatura e rafforza il legame famigliare.

Prognosi a lungo termine & follow-up

Con interventi multidisciplinari precoci, oltre il 90 % dei neonati moderatamente pretermine raggiunge livelli scolastici tipici. Fra le criticità più comuni:

  • Ritardi nello sviluppo psicomotorio fine
  • Disturbi visivi e uditivi – screening regolari necessari
  • Patologie respiratorie croniche (BPD, asma)
  • Difficoltà di attenzione e apprendimento

Ricerca & futuro

Test di profilo immunitario: puntano a prevedere il rischio prima delle 20 settimane.
Utero artificiale: studi su modelli animali hanno prolungato di 28 giorni il “tempo uterino” extra-corporeo.
Terapie microbioma: prime sperimentazioni su probiotici contro la NEC.

Risorse per le famiglie

L’OMS raccoglie linee guida internazionali e strumenti pratici per le famiglie con neonati pretermine. Gruppi di supporto, consulenti per l’allattamento e programmi di intervento precoce offrono assistenza concreta.

Conclusione

Non tutti i parti pretermine si possono prevenire, ma conoscere i rischi, prestare attenzione ai segnali di allerta e adottare terapie all’avanguardia migliora notevolmente la sopravvivenza e lo sviluppo dei neonati pretermine.

Disclaimer: Il contenuto di RattleStork è fornito solo a scopo informativo ed educativo generale. Non costituisce consulenza medica, legale o professionale; non è garantito alcun risultato specifico. L’uso di queste informazioni è a proprio rischio. Vedi il nostro disclaimer completo.

Domande Frequenti (FAQ)

Circa il 7,0 % dei neonati in Italia nasce pretermine. A livello mondiale il tasso è intorno al 10 %.

Una lunghezza cervicale < 25 mm prima delle 24 settimane è un forte fattore di rischio. Progesterone vaginale o pessario cervicale riducono significativamente questo rischio.

Sì. In donne con cervice corta o parto pretermine precedente, gel o iniezione di progesterone possono ridurre il rischio fino al 40 %.

In caso di insufficienza cervicale grave (< 20 mm) o pregressi aborti tardivi, si ricorre spesso a un cerchiaggio chirurgico o a un pessario in silicone.

I tocolitici (es. atosiban, nifedipina) ritardano il travaglio di 24–48 ore, concedendo tempo per corticosteroidi antenatali o trasferimento in centro perinatale.

Due dosi di betametasone (2 × 12 mg) riducono la mortalità neonatale di ~30 % e le sindromi da distress respiratorio grave di ~45 %.

Si applicano nCPAP, cannula nasale ad alto flusso e ventilazione gentile a basse pressioni di picco per ridurre il rischio di BPD.

Almeno 60 minuti al giorno di contatto pelle a pelle stabilizzano temperatura, battito cardiaco e respirazione, e rafforzano il legame genitore–neonato.

Un risultato negativo (< 50 ng/ml) ha un valore predittivo negativo > 95 %: la maggior parte delle donne non partorisce entro una settimana.

Ritardi nello sviluppo motorio, patologie respiratorie croniche (BPD) e difficoltà di apprendimento sono comuni. L’intervento precoce multidisciplinare ne riduce molti deficit.

I test sperimentali analizzano firme infiammatorie e prevedono il rischio prima delle 20 settimane con > 95 % di accuratezza, in attesa di approvazione clinica.

Studi preliminari indicano che probiotici mirati potrebbero dimezzare il rischio di enterocolite necrotizzante in neonati estremamente pretermine; sono in corso ulteriori ricerche.