Sempre più coppie in Italia si interessano alla donazione di ovociti perché una gravidanza spontanea non è possibile. Qui la donazione è consentita e regolata dalla Legge 40/2004 e successive modifiche, ma le liste d’attesa e i requisiti obbligano spesso le coppie a valutare cliniche private o soluzioni all’estero. Questa guida riassume tutto ciò che serve sapere: dal protocollo medico ai costi, dalle percentuali di successo al contesto normativo nazionale.
Come funziona una donazione di ovociti?
Dopo un ciclo di stimolazione ovarica personalizzata, la donatrice viene sottoposta a puntura follicolare per raccogliere diversi ovociti maturi. In laboratorio, questi ovociti vengono fecondati mediante fecondazione in vitro (FIVET) o iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi (ICSI). Gli embrioni risultanti vengono coltivati per alcuni giorni, quindi trasferiti nell’utero della ricevente. Dal punto di vista genetico, il bambino è figlio della donatrice, ma in Italia la madre legale è sempre la donna che porta a termine la gravidanza.
Perché la donazione di ovociti è regolamentata in Italia?
La Legge 40/2004 regola le tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) in Italia. La donazione di ovociti è consentita solo in centri autorizzati e accreditati dalle Regioni, seguendo precisi requisiti: la donatrice deve avere un’età compresa tra 18 e 34 anni, godere di buona salute fisica e mentale, non avere malattie genetiche o infettive trasmissibili e firmare un consenso informato. La donazione è anonima: la donatrice non può conoscere l’identità della ricevente e viceversa, e il bambino potrà accedere a dati non identificativi sulla donatrice al compimento dei 18 anni. Il rimborso spese per la donatrice è limitato alle sole spese mediche e di viaggio, senza alcun compenso economico aggiuntivo.
Donazione di embrioni – permessa ma poco frequente
La donazione di embrioni è anch’essa consentita dalla Legge 40/2004, quando residui di embrioni sovrannumerari (congelati) non più utilizzati dalla coppia che li ha prodotti vengono donati ad altre coppie infertili. Donatori e riceventi devono sottoporsi a screening medico‐genetico e supporto psicologico e firmare specifici consensi. Tuttavia, in Italia questa pratica è meno diffusa rispetto alla donazione di ovociti, soprattutto per motivi logistici e organizzativi.
Diritti di filiazione: chi è considerata madre?
Secondo l’articolo 269‐quater del Codice Civile, in Italia la madre è la donna che genera e dà origine al bambino. Anche se l’embrione deriva da ovociti donati, la ricevente viene iscritta come madre nel certificato di nascita. Non è necessario alcun riconoscimento o adozione successiva: la legge stabilisce che la donna che porta a termine la gravidanza è madre legittima.
Gestazione per altri (surrogacy) – vietata
La gestazione per altri (GPA) è vietata in Italia dalla Legge 40/2004, articolo 12, comma 6, e non è riconosciuta dal nostro ordinamento. Qualsiasi accordo di surrogacy stipulato all’estero non produce effetti sullo stato civile italiano, e i genitori richiedono spesso una procedura di riconoscimento in tribunale, che può essere complessa e incerta.
Rischi medici della donazione di ovociti
Donatrici: Gli effetti collaterali più comuni della stimolazione ovarica includono lievi dolori addominali, mal di testa e sbalzi d’umore. Lo sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS) grave si verifica in circa l’1% dei cicli Braat et al. 2014. La puntura follicolare è una procedura minimamente invasiva, ma comporta un piccolo rischio di emorragie o infezioni. Riceventi: Secondo uno studio svedese, le gravidanze da ovociti donati presentano un rischio di preeclampsia circa doppio rispetto a quelle con ovociti autologhi Magnusson et al. 2021. Nelle cliniche autorizzate, con monitoraggio ecografico e controlli ematici ravvicinati, la maggior parte dei cicli procede senza complicazioni rilevanti.
Percentuali di successo attuali
Il report ART 2023 dell’ESHRE (European Society of Human Reproduction and Embryology) ha documentato per il 2019 un tasso di gravidanza clinica del 50,5 % per ogni trasferimento di embrione fresco proveniente da ovociti donati ESHRE 2023. Il CDC (Centers for Disease Control and Prevention) negli Stati Uniti riporta un tasso di nati vivi del 55 % per ciclo in riceventi sotto i 30 anni che utilizzano ovociti di donatrici CDC 2022. Le cliniche di punta in Spagna riportano percentuali di successo superiori al 65 % per trasferimento, grazie all’impiego di laboratori di alta qualità e al PGT‐A (screening genetico preimpianto) Embriogyn 2024. Determinanti sono l’età e lo stato di salute della donatrice, la qualità dell’embrione e l’esperienza del team di embriologia.
Confronto internazionale – costi e condizioni nel 2025
In Italia, un ciclo di donazione di ovociti in servizio pubblico è possibile solo in casi specifici e con liste d’attesa lunghe. Nei centri privati, i costi (esclusi farmaci) si aggirano intorno a 6 000 € – 9 000 € per ciclo. Molte coppie scelgono cliniche estere per ridurre tempi di attesa e spese. Ecco 13 destinazioni popolari con range di costi (in euro):
- Spagna – 7 000 € – 11 000 €, donazione anonima, tassi di successo fino al 60 %
- Repubblica Ceca – 6 000 € – 9 000 €, donazione anonima, liste d’attesa ridotte
- Grecia – 6 500 € – 10 000 €, nuove regole di tracciabilità da 2023
- Portogallo – 6 500 € – 9 500 €, anonimato vietato; il figlio può accedere ai dati donatore a 18 anni
- Bulgaria – 5 500 € – 8 500 €, donazione anonima, massimo cinque figli per donatrice
- Ucraina – 5 000 € – 8 000 €, regolamentazione flessibile, rischio politico
- Stati Uniti – 15 000 € – 25 000 €, donazione aperta, test genetici completi
- Canada – 10 000 € – 14 000 €, sistema altruistico, nessun compenso alla donatrice
- Israele – 9 000 € – 12 000 €, donazione anonima, requisiti medici rigorosi
- Giappone – 8 000 € – 12 000 €, donazione anonima, limitazioni sulle informazioni
- Ungheria – 6 500 € – 9 500 €, solo donazioni intrafamiliari, anonimato vietato
- Georgia – 5 000 € – 8 000 €, leggi permissive, tempi d’attesa brevi
- Francia – 6 000 € – 9 000 €, donazione anonima obbligatoria; il figlio potrà accedere ai dati donatore a 18 anni
Oltre alle tariffe cliniche, vanno considerati farmaci, viaggi e alloggio. Per un trattamento estero, molte coppie italiane prevedono un budget complessivo di 8 000 € – 12 000 € per ciclo, a seconda della destinazione e della durata del soggiorno.
Prospettive: ci saranno riforme?
Nel 2025 non sono previste modifiche sostanziali alla Legge 40/2004. L’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) e il Ministero della Salute aggiornano periodicamente le linee guida, ma il quadro normativo rimane stabile. Le coppie interessate dovrebbero consultare regolarmente i siti ufficiali per eventuali nuove direttive o circolari.
Donazione di sperma – alternativa rapida e legale
Se il problema di fertilità è maschile, la donazione di sperma è legale in Italia ed è spesso più semplice da organizzare rispetto alla donazione di ovociti all’estero. RattleStork mette in contatto i futuri genitori con donatori verificati, offrendo messaggistica sicura, tracciamento del ciclo e contratti legali standard, tutto tramite un’applicazione intuitiva. La piattaforma garantisce che entrambe le parti completino gli esami medici e il supporto psicologico necessari, rendendo la donazione di sperma un’opzione affidabile e accessibile.

Conclusione
La donazione di ovociti in Italia è consentita e regolamentata, con buone percentuali di successo in strutture autorizzate. I costi variano a seconda della clinica e delle tecniche utilizzate, e molte coppie si rivolgono a centri esteri per ridurre tempi di attesa o spese. Chi considera questa opzione dovrebbe scegliere una struttura accreditata, farsi supportare da esperti legali e pianificare attentamente budget e logistica. Una preparazione accurata è fondamentale per massimizzare le possibilità di successo.